'A67

 

A67 significa la 167, la legge che ha originato l’edilizia popolare d’Italia creando il nostro quartiere, Scampia. Siamo nati qui. La nostra musica è stata prima un urlo di rabbia contro tutti, poi l’urlo è diventato parola. Le parole, canzoni.

Il disco d’esordio ‘A camorra song’ io (Polosud, 2005) è ben accolto dalla stampa specializzata: seguito dai media italiani ed esteri, diventa un caso. In quell’anno il regista, Antonio Capuano sceglie il brano, ‘A67 per la colonna sonora del film: La guerra di Mario. L’anno dopo, vincono “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”. Nel 2007 la band rappresenta l’Italia alla “Feira da Música de Fortaleza” nel Nordest del Brasile. Nel 2008, esce il secondo disco Suburb (Polosud/Edel Italia), un concept-album dedicato alle periferie del mondo. Un sound potente e ricco di collaborazioni italiane tra cui Mauro Pagani, Zulù e Roberto Saviano e rockband internazionali (India, Brasile, Marsiglia e Istanbul). “Hot Artist della settimana” per Mtv.it e finalista al Premio Tenco come “Miglior Album in Dialetto”. A fine 2008 l’esordio al festival “Politicamente Scorretto” di Carlo Lucarelli con il nuovo spettacolo Generazione Suburbe scritto assieme allo scrittore e magistrato, Giancarlo De Cataldo. Nel 2009 pubblicano il singolo-videoclip “Io non mi sento italiano”, cover di Giorgio Gaber, a sostegno delle cooperative dell’Associazione Libera. Nel 2010 esce Scampia Trip (Libro + cd). Un progetto multimediale per raccontare il quartiere. Nel 2011 suonano al “Festival Musicando” della Libera Università di Alcatraz dove improvvisano sul palco con il premio Nobel Dario Fo. Nello stesso anno realizzano con Edoardo Bennato il brano Accussì va ‘o munno, colonna sonora del film L’era legale di Enrico Caria e primo singolo del terzo album della band: Naples Power (Free-d Music/Universal, 2012). Un disco (con in allegato un libro) omaggio al Neapolitan Power in cui gli ‘A67 collaborano con i maggiori artisti napoletani (Edoardo Bennato, James Senese, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio, Raiz, Planet Funk, 99 Posse, Enzo Gragnaniello, ecc.) e scrittori come: Roberto Saviano, Valeria Parrella, Carlo Lucarelli, Pino Aprile, ecc. La copertina di Naples Power è di Mimmo Paladino. Il disco accolto in modo entusiasta dalla critica e dal pubblico, porta la band a calcare i palchi più importanti d’Italia, dal concertone del primo maggio a Roma allo storico “Arezzo Wave Festival”, passando per il Teatro Valle Occupato sino ad arrivare al “Tarantella Festival” a Liegi (Belgio). Il tour di Naples Power si chiude a gennaio 2014 con l’invito di Pino Daniele a partecipare al mega evento di “Napule è tutta n’ata storia”: 5 concerti al Palapartenope di Napoli. Nel 2017 il cantante della band è ospite, insieme a Clementino e Rocco Hunt, del mega concerto di Nino D’angelo, allo Stadio San Paolo di Napoli, per festeggiare i suoi sessant’anni. Negli ultimi due anni gli ‘A67 si sono concentrati a scrivere nuove canzoni. Un album anticipato dal singolo, Il Male Minore feat. Caparezza, e dalla cover in napoletano di, Tuyo, la sigla della fortunatissima serie netflix, Narcos. che segna un nuovo inizio per la band di Scampia. Un disco, prodotto da Max D’Ambra, scritto anche in lingua italiana e con un sound completamente nuovo dal sapore internazionale.

‘A67: Daniele Sanzone, voce; Enzo Cangiano, chitarre e programming; Gianluca Ciccarelli, Basso.

Naples Calling

Scampia si fa internazionale nel suono e nel linguaggio con il nuovo album degli ‘A67, NAPLES CALLING. Dal disco è già stato estratto un brano, “Il Male Minore” feat. Caparezza, prodotto da Gigi Canu dei Planet Funk.

Nell’album, oltre a Caparezza ci sono altri importanti featuring, da Frankie Hi Nrg Mc a Franco Ricciardi e Dario Sansone dei Foja.

 

Naples calling esce nel quarantennale di “London calling”, dei Clash e vanta la produzione artistica di Massimo D’Ambra. L’album si compone di dodici tracce “Politicamente ballabili e melodicamente scorrette”, tra cui otto in lingua italiana e le restanti in napoletano. Un lavoro, per gli ‘A67, rivoluzionario nel suono e nel linguaggio. La title track del disco è un omaggio ai Clash, ma soprattutto un invito a ribellarsi. La band di Scampia si è immaginata una Napoli che chiama se stessa attraverso la propria maschera, Pulcinella, che pur di svegliare il proprio popolo dalla rassegnazione arriva a un atto estremo: incendiarsi in mezzo piazza Mercato, come racconta il bellissimo video animato di Massimo Di Pinto. Un pulcinella rivoluzionario che si immola come Ian Palach nella primavera di Praga e la recente Sahar Khodayari, ragazza iraniana 29enne, che si è data fuoco per protestare contro la magistratura della Repubblica islamica che l’aveva condannata al carcere per essere entrata illegalmente in uno stadio di calcio.

Un album che non rinuncia all’ironia come ne “Il Male Minore” e nel brano “Fuori luogo”, e alla denuncia di “Nì”, “Bluemoon” e “Brava gente”. Non mancano canzoni d’amore come “Zero Alibi”, “Viola”, “Core e penzieri” e “L’ammore nun tene paura”. E infine la poesia che in “I colori”, riunisce tutta la nuova resistenza italiana. Nel video della canzone, realizzato da Gaetano Massa, c’è la partecipazione straordinaria di Ilaria Cucchi, Salvatore Borsellino, Sandro Ruotolo, Erri De Luca e Mimmo Lucano.

 

Un disco che parte da Scampia per sognare una nuova primavera italiana.