Chitarrista, compositore e arrangiatore, Sandro Pandolfi inizia il suo percorso con il maestro Paolo Lambiase, e presto approda al mondo del jazz. Si diploma all’ANDJ – Associazione Napoletana Diffusione Jazz – dove studia con i maestri Francesco D’Errico, Luciano Nini, Antonio Onorato e Pietro Condorelli. Partecipa ai seminari senesi, dove approfondisce lo studio di arrangiamento e composizione con Giancarlo Gazzani, di strumento con Tomaso Lama e musicologia con Marcello Piras.
Siena è solo il punto di partenza per i numerosi viaggi intrapresi da Pandolfi: si trasferisce a Londra dove suona in club e locali della Town, e torna poi in Italia per proseguire la formazione e incidere il suo primo album (“Il sogno di Andrea” Splas(h) – 2002).
Poco dopo si trasferisce oltreoceano, facendo spesso tappa a Portorico, dove suona e collabora con vari artisti, tra cui Samuel Morales, Fidel Morales, Jimmy Rivera e Tony Batista, prendendo parte a numerosi progetti.
La ricerca di nuovi posti e nuove esperienze musicali è sempre stata fondamentale per Pandolfi, spinto dal desiderio di ritornare in Italia, e in particolare a Napoli, con bagagli di esperienze da poter sviluppare e da cui far nascere inedite collaborazioni. La sua città natale rappresenta un punto sia di partenza che di arrivo: non a caso, ha fortemente voluto realizzare proprio nel capoluogo partenopeo il suo secondo lavoro, “Dieci Decimi”, risultato dalla commistione di sonorità di tutto il mondo, suonate e interpretate da grandi musicisti della sua terra.
“Dieci Decimi” è il secondo lavoro discografico del chitarrista, compositore e arrangiatore Sandro Pandolfi, in uscita il 1 ottobre per la napoletana Full Heads Jazz. Il viaggio è il filo conduttore delle dieci tracce, nate dalla collaborazione con la cantante Federica Cammarota (voce dalle chiare influenze brasiliane e coautrice dei brani con Pandolfi), che danno vita ad un vero e proprio percorso tra generi differenti.
Presenti nel disco, oltre a Sandro Pandolfi e Federica Cammarota, , il batterista Stefano Costanzo e il contrabbassista Ron Grieco; accanto a loro, i sassofonisti Giuseppe Colucci e Giuseppe Vietri. Collaborazioni già rodate in lavori precedenti, in cui il sodalizio artistico è stato consolidato dalla comune passione per il “Neapolitan Power” e per la sperimentazione.